Aforisma estivo

Giugno 18th, 2009

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Il successo può dare dei problemi.

Mai come l’insuccesso.

A.M.

Caro ministro Gelmini

Giugno 16th, 2009

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Ministro Gelmini, lei è giovane. I giovani per loro natura ascoltano poco, sono intemperanti e non accettano tanto facilmente le critiche. Lei è ministro dell’istruzione dello stato italiano e, come ministro, vedo, non ha la temperanza, la saggezza, la capacità di ascolto, l’accettazione della critica.
Colpa della sua gioventù? No.
Alla sua condizione biologica si aggiunge la terribile definizione, ne sono consapevole, di “gregaria”, passiva esecutrice di un governo pop a cui lei aderisce con “la capa fresca”.
Lei non ascolta perchè ha paura di ascoltare se stessa, rifugge dalla verità che è davanti ai suoi occhi perchè lei, tra l’altro, rifugge dalla “sua” verità, di donna “realizzata” ma  non realizzativa, emancipata ma non emancipatoria, pragmatica ma senza idee, formalmente definita nel look ma inconsistente nell’essere.
Lei non ha nessuna esperienza per gestire la complessità della cosa di cui si occupa, glielo garantisco. Lasci perdere. Faccia l’attrice.

JOSÉ SARAMAGO La cosa Berlusconi

Giugno 7th, 2009

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EL PAIS.COM

No veo qué otro nombre le podría dar. Una cosa peligrosamente parecida a un ser humano, una cosa que da fiestas, organiza orgías y manda en un país llamado Italia. Esta cosa, esta enfermedad, este virus amenaza con ser la causa de la muerte moral del país de Verdi si un vómito profundo no consigue arrancarlo de la conciencia de los italianos antes de que el veneno acabe corroyéndole las venas y destrozando el corazón de una de las más ricas culturas europeas. Los valores básicos de la convivencia humana son pisoteados todos los días por las patas viscosas de la cosa Berlusconi que, entre sus múltiples talentos, tiene una habilidad funambulesca para abusar de las palabras, pervirtiéndoles la intención y el sentido, como en el caso del Polo de la Libertad, que así se llama el partido con que asaltó el poder. Le llamé delincuente a esta cosa y no me arrepiento. Por razones de naturaleza semántica y social que otros podrán explicar mejor que yo, el término delincuente tiene en Italia una carga negativa mucho más fuerte que en cualquier otro idioma hablado en Europa. Para traducir de forma clara y contundente lo que pienso de la cosa Berlusconi utilizo el término en la acepción que la lengua de Dante le viene dando habitualmente, aunque sea más que dudoso que Dante lo haya usado alguna vez. Delincuencia, en mi portugués, significa, de acuerdo con los diccionarios y la práctica corriente de la comunicación, “acto de cometer delitos, desobedecer leyes o padrones morales”. La definición asienta en la cosa Berlusconi sin una arruga, sin una tirantez, hasta el punto de parecerse más a una segunda piel que la ropa que se pone encima. Desde hace años la cosa Berlusconi viene cometiendo delitos de variable aunque siempre demostrada gravedad. Para colmo, no es que desobedezca leyes sino, peor todavía, las manda fabricar para salvaguarda de sus intereses públicos y privados, de político, empresario y acompañante de menores, y en cuanto a los patrones morales, ni merece la pena hablar, no hay quien no sepa en Italia y en el mundo que la cosa Berlusconi hace mucho tiempo que cayó en la más completa abyección. Este es el primer ministro italiano, esta es la cosa que el pueblo italiano dos veces ha elegido para que le sirva de modelo, este es el camino de la ruina al que, por arrastramiento, están siendo llevados los valores de libertad y dignidad que impregnaron la música de Verdi y la acción política de Garibaldi, esos que hicieron de la Italia del siglo XIX, durante la lucha por la unificación, una guía espiritual de Europa y de los europeos. Es esto lo que la cosa Berlusconi quiere lanzar al cubo de la basura de la Historia. ¿Lo acabarán permitiendo los italianos?

Noemi e l’imperatore.

Maggio 25th, 2009

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Ammettiamolo. Se i tratti arcaici fondativi dell’italiano televisivo si coagulano nell’imperatore pop bisogna accettare la latrina. La signorina Noemi Letizia (cognome ambiguo) si lascia suggerire le risposte e si consulta con i suoi ingegneri e avvocati. La sua identità si costruisce su questa scelta. E le altre? Sono numerose. Di loro sappiamo solo quando le incontriamo nella quotidianità della nostra vita activa. È la parte che conta poco e a cui si chiede di accomodarsi nella villa imperiale. Noemi parlerà nella neo lingua post Eduardo, De Berardinis, Totò e Carmelo Bene. Per lei, per la Noemi dell’imperatore, bisogna lavorare sul nuovo teatro partenopeo. Su questa nuova lingua dei Letizia  il teatro napoletano può raggiungerci. C’è già? Mi pare da quelle parti ci sia una collezione di trofei piuttosto che spirito di ricerca.Siamo a Weimar? Ma allora il tedesco aveva, volendolo, il meglio della cultura. Qui viviamo una Weimar secessionista, semianalfabeta e drogata. Signorina Noemi, viva sino in fondo la sua identità e si immoli come nei film italiani di Maciste (mondo dal quale per strani effetti temporali lei proviene, insieme al suo papi-imperatore).

Fabio Mauri e il buon naufragio.

Maggio 25th, 2009

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Ho appreso della morte di Fabio Mauri.L’ho sentito l’ultima volta per telefono un anno fa e ci siamo visti l’ultima volta due estati fa a Montepagano che gli aveva dedicato una mostra.Fabio Mauri appartiene alla generazione di persone, di artisti, che rispondono alle lettere. Una buona costruzione di sè accompagnata dal gesto gentile e civile di altra epoca.Nel lontano 1992, a Ravenna, con Marco Biraghi organizzai un convegno dal titolo Naufragi. Fabio Mauri vi partecipò con un intervento toccante lasciandoci un testo per la pubblicazione degli atti che rivelava una sua particolare sensibilità per la scrittura. Parlò di un suo momento difficile dal punto di vista sanitario trasformandolo in metafora meditativa sul linguaggio (e sull’esistenza).Conserverò amorevolmente le sue lettere e terrò a memoria le telefonate.In gioventù aveva frequentato la spiaggia di Rimini e la collezione Cardi Baggi conserva alcune fotografie di Mauri ragazzo, al mare, con la sorella ed altri amici riminesi. Avrei voluto mandargliene copia ma, come sapete, tra una cosa e l’altra ci si dimentica, ci si ripromette ma poi siamo ingoiati dall’inutilità della routine che ci allontana dalla coltivazione dell’essenziale.La storia personale di Fabio Mauri è molto interessante, poco italiana, e vi invitiamo a scoprirla insieme ai suoi originali lavori contaminati da una sana lentezza.Antonio Marchetti

Ascolta il mio cuore città: Milano

Maggio 20th, 2009

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L’Accademia di Belle Arti e la Pinacoteca di Brera convivono ancora. È un bene? Oggi è possibile teorizzare (giustificare) tutto, tutto è rappresentazione: la merda dei piccioni e le ragnatele sui gessi dell’Accademia e la bellissima donazione di Emilio e Maria Jesi nella cui collezione in Pinacoteca si apre il varco prepotente di Mario Sironi ma, questa mattina, vedo che l’attenzione dei bambini, che passano veloci e distratti davanti a Severini Mafai Scipione e persino Picasso, si aggancia a “La cité des promesses” di Alberto Savinio: OHHHH!!! Che bello, in coro. Già, il mondo incantato, la rovina-costruzione dell’infanzia, la magia dei colori. Le lezioni che fanno con le maestre e professoresse qui ostruiscono il passaggio e la vista; sono tutti seduti a terra come gli indiani. Le schede sono preparate e loro devono “interagire”, secondo l’intimidazione contemporanea. Quali stagioni si riconoscono nel quadro, quante specie di verdure sono rappresentate, quali sono le cose dipinte che possono avere in casa e così via.
Ma quel precipitarsi spontaneo verso Savinio ci dice qual’è il vero potere dell’arte, quello tutto suo, naturale e difficile, spontaneo e stratificato. Finchè sono piccoli non possono sbagliare, poi prestissimo impareranno a mentire. Anche sull’arte.

I pre-moderni

Maggio 17th, 2009

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Indietro su tutti ma in grado di elaborare modelli politici esportabili, poi gli “anni del boom”, lo sviluppo economico ma a modernità quasi nulla.
Ora siamo entrati nell’età pre-moderna e tutte le budella ancora devono essere rivoltate e fatte parlare.
L’imperatore pop non rappresenta le viscere; viene da lì e conosce se stesso molto bene. Il Vaticano sinora conferma e appoggia lo sbudellamento anche perchè ne ha di suoi e non pochi.
Cordiali saluti

L’imperatore pop

Maggio 16th, 2009

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Una droga, un incantesimo.

Persone affatto disprezzabili, in contesti ludici ed estemporanei persino intriganti e sociologicamente appetibili, si mostrano catturati dalla scultura pop, iperreale, votato al sacrificio della latrina e della lordura (Eliogabalo, imperatore).

La sua donna lo consegna nudo nello spazio dell’esposizione dell’infomazione mediatica quadridimensionale. 

Siamo nella tragedia greca, non ancora italiana.

Siamo nella pre-italia, nel bianco e nero delle tragedie messe in scena dai rossellini pasolini carmerlo bene; loro ci hanno ben rappresentato. Ed ora? Ora viene fuori la pre-italia che si ripete, riappare. Un nuovo Mussolini? un nuovo Eliogabalo? Fa lo stesso. La nèmesi si avvicina.

 

 

Abruzzo.

Aprile 8th, 2009

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6 aprile 2009. Abruzzo

Aprile 7th, 2009

img_0298.jpg Ci ritorneremo, sempre. Sempre e comunque.