Questa raccolta di figure “pescaresiâ€, legate al mondo dell’arte, dell’architettura e della creatività in generale, non vuole mettere in evidenza ciò che la città di Pescara, negli ultimi decenni, ha partorito di meglio. Sarebbe tra l’altro difficile districarsi sulle varie e nuove alterità cittadine.Pescara è una città che non solo sogna il futuro realizzandolo, ma lo vive quasi come un incubo irrinunciabile.Il narcisismo dell’immanenza quotidiana demolirebbe in ogni caso, e rapidamente, questa piccola antologia.Di conseguenza, su questo gruppo di uomini, per fugare ogni equivoco, viene praticato esercizio di memoria, setaccio implacabile e rovesciato ove rimane l’essenziale, mentre l’irrilevante, la grana grossa, viene momentaneamente accantonata; potrà essere raccolta da altri, e farne poi materia fine.Nelle poche figure raccolte è impresso insomma il timbro della mia memoria personale, come se il tempo si fosse per me fermato, come in una fotografia, e questo, per talune comunità sempre in movimento, è quasi imperdonabile.Tre di loro, Michetti, Summa e Colacito, sono stati miei insegnanti di Liceo; questo non vuol dire che le cose mi si siano presentate in forma più semplice, anzi, liberarsi dalla prossimità giovanile e dai “maestri†di allora è cosa sicuramente più complessa.                                       (Ettore Spalletti Elio Di Blasio Paolo Di Pietro)