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Certo è dura la scuola per i nostri (perchè mai “nostri”?) giovani.
Fanno fatica per quelle cose che per noi dell’altro ieri era quasi relax.
Pensieri della possibilità occupano i cervelli dei (vostri?) ragazzi.
La ricerca della possibilità rinuncia, o non la capisce, all’essere ora, nel presente, a dire in forme non omertose e non vili ciò che hanno da dirci, a noi, a me, a quelli di ieri l’altro.
La loro ricerca delle “possibilità ” segue i sentieri dell’illimitato contemporaneo ove possibile e impossibile convivono, rendendo vana la ricerca stessa.
Questo “non sapere”, purtroppo e molto spesso, viene come “tradotto” ( e dunque tradito) dagli adulti (siamo sempre noi di appena un momento fa storico). Già , i padri e le madri. Vogliono prendere in mano il volante di quella splendida fuoriserie chiamata “possibilità “, per i figli, ma sostituendosi ai disegni di quel regno animale necessario e cruento che li chiama.
Poi, se i figli non si allontaneranno e non seguiranno più le leggi naturali del distacco, saranno i loro padri e le loro madri a punirli, rovesciando loro l’orrore di una vecchiaia (in un universo sociale ove la morte è differita ad oltranza), spandendo l’olezzo chimico della morte che circola nella casa, quella ove si torna sempre.
Le possibilità dunque possono restringersi e rattrappirsi, ancora, nell’unica e ultima casa che si chiama famiglia.
Il femminile in questo caso offre coinvolgimenti vertiginosi, confliggendo continuamente con le sponde del possibile e del non possibile.
I giovani contemporanei dovranno prima o poi stilare un contratto nei rapporti tra generazioni…Â Â se vorranno scegliere la via del distacco.