Pare che le cose vadano avanti in qualche modo.
Dove si vada non saprei dire con razionalità .
In questo incessante procedere italiano non vorrei proiettare una condizione soggettiva, una percezione soggettiva, su una realtà che magari va alla grande. Coloro che definiscono il nostro precipitare non conoscono la perenne catastrofe, l’ansia continua, l’incessante fallimento che sempre ci accompagna nel nostro procedere. Poco conoscono la nostra sconnessa e quasi impossibile narrazione storica.
Siamo minori; ci piacciono i dettagli o cose che nessuno osserva ( ma prima di noi le osservavano?).
Dio non è nei dettagli. Nei dettagli sta l’uomo.
Qualche uomo. Che si fa carico dei non ancora uomini.
Allora, dove andiamo? Dove andremo lo possiamo leggere dal come stiamo.
Ma come stiamo non lo dice quasi nessuno.