Family Day o Family Night?

trios

Il mio amico Gianni Scalia le chiama “tragedie silenziose”. Sono quelle che serpeggiano nella famiglia, deflagrano rumorosamente nelle notizie di cronaca quando ormai è troppo tardi.
Nei termini “famiglia normale” risiede qualcosa di atroce e perverso. Il bunker va difeso a tutti i costi, che sia mafioso, infanticida, pedofilo o violento. La maggior parte degli abusi sessuali sui minori vengono praticati dentro il bunker famiglia. Nel mondo chiuso familiare, normale e perfetto, a volte vengono cucinate pietanze avvelenate.
Tuttavia esistono ottime famiglie, per fortuna. In Italia la famiglia è così sacra che abbiamo un ministero a suo nome. Non basta un ministro per la solidarietà sociale, uno per i diritti e le pari opportunità, per la salute, ed altri che comunque si occupano evidentemente della famiglia visto che questa è il nucleo socio-produttivo del paese. Per paradosso, il ministro per la famiglia, persona alla quale riserviamo una certa stima, ha scarsa competenza diretta: non è sposata, non ha figli, forse conduce una vita in castità. È stata scelta in quanto cattolica, una specie di autotutela del governo.
Cionostante il ministro deve pur avere una “famiglia”, una rete di relazioni affettive che di fatto andrebbero tutelate. Il paradosso rende ancora più autentca, e sincera, la scelta di questo ministro cattolico e ci fa capire che la chiesa romana insieme ai falsi e furbi baciapile vuol far tornare l’Italia agli anni Cinquanta.
Le famiglie si sfasciano, c’è qualcosa che non sta più in piedi con i tempi, le persone si lasciano pur amandosi ancora un po’, perchè il bunker non funziona più.

Le coppie di fatto danneggerebbero le famiglie, e come? Diciamo che l’insicurezza della famiglia, precaria di suo, si sente minacciata dall’esterno, si sente minacciata dal liberalismo.
Sull’ossessione dei gusti sessuali delle coppie italiane è meglio lasciar perdere altrimenti si andrebbero a costruire paralleli spiacevoli sui gusti sessuali di vescovi e preti e su come vivono la regola della castità.

Altro paradosso consiste nel fatto che coppie di omosessuali vorrebbero costituire una famiglia. Dietro queste richieste spesso c’è un’autentico bisogno di riconoscimento e di normalità, oserei dire di “conformismo” sociale. E allora? Non sarebbe questa la nuova frontiera? Queste famiglie, probabilmente, potrebbero essere migliori di quelle attuali, più rispettose di certi valori. Non è rassicurante (per ora non riguarda il nostro Paese e non c’entra nulla con i DICO) che coppie dello stesso sesso desidererebbero sposarsi? Non è tranquillizzante, stupida chiesetta, tutto ciò?
Poi scopriranno anche loro le “tragedie silenziose”, le contraddizioni del matrimonio e della famiglia, scopriranno la ferocia della normalità. E proprio per questo andranno tutelati come tutti gli altri, in un giorno ove non si potrà dire “tutti gli altri” in una società di eguali, quando tutti saremo precipitati nell’inferno familiare.
La libertà non risiede nella richiesta di un timbro di normalità ma di abitare lo spazio in quanto nostro.

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