Caro Deputato Comunista,
abbiamo visto la sua foto alla manifestazione; finalmente con la postura che tanto sognava con nostalgia.
Il pugno alzato, la faccia con l’espressione furbetta e soddisfatta che dice: “te l’ho fatta!” (a chi?), come un bambino viziato e satollo di cibo in procinto del ruttino. Ci faccia anche un bel ruttino Deputato. Infantile, poco incline al lavoro che lascia volentieri ai lavoratori, scisso nella personalità e in attesa che qualcuno intraprenda finalmente un’analisi patografica dei politici, sotterrando l’alibi ideologico della rendita catastale; futuro pensionato da favola con il cruccio delle pensioni che lascia volentieri ai pensionati, ex ministro che ha provato il brivido delle auto blu, autisti, scorte, telecamere; Lei, Deputato Comunista, ha inaugurato una nuova maschera italiana che si aggiunge a quelle, ancora attuali, di Arlecchino e Pulcinella.
Bisognerà darle un nome.
Lei non è di sinistra, come siamo noi, cresciuti adulti e maturi immersi nel quotidiano, nel presente.
Lei lascia a noi il lavoro duro e anonimo del giorno dopo giorno, mentre Lei vive la sua eterna Vacanza Comunista.
Lei vive il domani e il passato allo stesso modo.
È un nulla stipendiato, un narcisista che vive alle spalle della storia, la nostra.
La visione ottica umana si aggira intorno ai sessanta gradi circa, e grazie alla mobilità bi-oculare abbiamo una vista di insieme.
Il suo cono ottico si aggira intorno ai quindici gradi, nonostante le sue vacanze internazionali, e peraltro il suo occhio non è mobile ma è inchiodato ad un punto fisso, posto nello specchio che restituisce la sua immagine, come nella fotografia del bambino adulto con il pugno alzato.